giovedì 15 novembre 2007

Questo blog

Chi segue affezionatamente questo mio blog, si sarà reso conto che nell'ultimo periodo i post non sono stati numerosi. La motivazione è semplice ed è doppia: da una parte una mancanza di tempo, dall'altra una mancanza di ispirazione.

Questo capita quando la tua vita scorre in modo lineare ogni giorno. E assomiglia curiosamente al giorno prima. Esiste anche una parola per descrivere tutto ciò: routine. Mi capita spesso di chattare con amici e amiche via Skype e alla domanda "novità?", spesso la risposta è "nessuna". Mi sento come Bill Murray in "Ricomincio da capo", rivivo ogni giorno lo stesso giorno, quello della marmotta. Sempre che non pensiate che i cuori di cavolfiore della "Dimmi di sì" (da cucinare nel microonde) possano essere un argomento particolarmente interessante. 

Ma a questo blog ci tengo e non ho la minima intenzione di lasciarlo spegnersi.

Gli ultimi post era tutti a base di elucubrazioni, più o meno private; quelli precedenti invece raccontavano episodi della mia vita. Per il prossimo futuro ho deciso di mischiare un po' gli ingredienti; ne verrà fuori un pasto più completo, ne sono sicuro. Vi racconterò altre storie e le alternerò ai miei attorcigliamenti mentali, sempre in attesa dei vostri commenti. Che sono le vitamine indispensabili per mantenere vive e vivaci queste pagine.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vai Sandro, non mollare.....

Anonimo ha detto...

giusto qualche giorno fa, parlando con un'amica, mi son trovata a parlare della mia vita degli ultimi tempi paragonandola ad uno stato di apnea...dal lunedì al venerdì - stessi orari, stesso lavoro spesso alienante, stessi posti, stessi incontri con chi ha i tuoi stessi ritmi...per fortuna o purtroppo, diverse goie e diversi dolori. il tutto aspettando un weekend che molto spesso è troppo carico di aspettative per essere goduto nella sua semplicità. sarà routine o solo la "vita dei grandi" che non vorremmo essere mai? forse entrambe, ma credo sia un pò il cruccio di molti.
...il blog è un diversivo fantastico al grigiore dell'ufficio...guia a te se molli!

Sandro M. Piazzi ha detto...

Non mollo, non mollo.

Anonimo ha detto...

Io, invece, vorrei che la mia vita si desse una calmata, o almeno che prendesse un ritmo più contenuto, che mi permetta dei progetti dove l'obiettivo non sia solo l'obiettivo ma anche un buon percorso.

sono uscita da un altro dei miei faticosi e affannati lavori, dove il ritmo è spesso sfiancante. Ma questa volta il risultato ne è valso la pena, perchè è avvenuto un magico incotro fra persone che hanno condiviso i medesi intenti nel voler essere umani e umani in ascolto. Incredibilmente tutti hanno saputo togliersi la propria giacchetta ed essere se stessi, anche laddove spesso può prende il panico dell'inferiorità.

Questa volta anche se c'erano general manager, ambasciatori e giornalisti inviati di guerra dei quotidiani nazionali, ognuno di noi ha potuto fregarsene e svelarsi. Non capita spesso, ma stavolta è capitato.

Ho parlato con Antonio Ferrari che, fra un tentativo di aplomb e l'altro, mi ha raccontato che indifferentemente se intervisti Shimon Peres o Ariel Sharon o Erdogan, l'importante è cercare nei loro occhi l'uomo, perchè c'è sempre un uomo ed è solo arrivati lì che si può cominciare a chiedere, solo lì si può pensare di avere delle vere risposte (se vi può interessare Ariel Sharon, prima di cadere in coma, faceva quotidianamente colazione con due big mac).

Si è parlato poi del qui e dell'ora, di come sia importante non buttare via i propri giorni, o almeno farlo con coscienza, quando essere coscienti in questi nostri tempi sembra essere una delle cose più difficili.

Si è parlato poi di come oramai per nessuno di noi vale più il detto l'abito fa il monaco, quando la nostra simpatica società poca libertà ci permette in merito e quando nell'identificazione con l'altro sembra essere la massima e personale espressione di se stessi.

Si è parlato poi di quanto poco dovrebbe importarci dell'abito.

Si è parlato di molto altro ancora... come ad esempio del fatto che Trieste con il suo lato austero affascini sempre tutti, e come le donne di beirut siano le più belle e flirterous del mondo.

Io invidio un po' chi può starsene comodo ad organizzare il proprio week end o chi si annoia al solito bar con i soliti amici.
Invidio anche chi può raccontare di beirut e peres con se parlasse dell'ultima puntata di doctor house.

ma credo soprattutto che, comunque vada la nostra vita, l'ispirazione per tirare avanti o per scrivere si possa trovare soprattutto negli incontri che si fanno.