venerdì 18 maggio 2007

Bastardi dentro

Per sopravvivere oggi c'è da saper essere bastardi. E non è che è una cosa che si impara dall'oggi al dopodomani. Essere bastardi è istinto, fantasia e pure incoscenza. Servono maestro e metodo per dire-fare-organizzare bastardate. La bastardaggine va coltivata e più ricercato sarà un bastardo meglio riuscirà a cavarsela in questo mondo.
Essere bastardi dentro è raro. Molto raro. Io ne ho conosciuto uno. Un bastardo vero. Pura essenza malvagia. Ha cambiato la mia vita. Prima ero un ciapìnculo ora sono decisamente un mettìnculo. Se solo negli anni della Scuola ci fosse stato un insegnante così coinvolgente. Se solo ci fosse stata una materia interessante come la bastardaggine, che in fondo è semplice. Ha poche regole. Forse dieci in tutto. Ma in grado di imprimere nuove direzioni alla vita di ciascuno di voi. La mia è cambiata nel ventisisettesimo anno e ne son successe di cose da allora. Oggi, qui in questo spazio, ho deciso di condividere parte del sapere del mio maestro e parte di ciò che ho imparato e affinato da solo. A qualcuno, di tanto in tanto, sono sicuro, questi consigli torneranno molto utili. Allora...
Essere bastardi significa poter fare quello che si vuole, quando si vuole, alle spese di chiunque sia alla vostra portata. Non dimenticatelo mai.
Essere bastardi ha un unico svantaggio: gli altri vi odieranno, vorranno uccidervi. I nemici non si conteranno più.
Premesso ciò passamo ai fatti.
Sul lavoro:
Ogni vostro collega ha un punto debole. Scovatelo e usatelo per coniare un nomignolo che sarà l'unico con cui vi rivolgerete a lui.
Anche il capo deve avere uno o più nomignoli ma voi, cari bastardi, con lui/lei non sarete mai diretti. Non certo per vigliaccheria ma perchè c'è sempre lo scemo del villaggio che può fare il lavoro per conto vostro. L'abilità sarà tendergli un tranello e magari farlo licenziare in tronco.
Nei rapporti di coppia:
Il Bastardo/a si riconosce subito perchè sa scegliere le sue vittime. Quella preferita dai bastardi è generalmente una persona in grado di generare affetto. Questo vale per entrambi i sessi. Come prima cosa il bastardo crea dipendenza. Vuole fare tutto in coppia. Non molla un secondo il partner. Nella seconda fase crea isolamento. Esempio: "Non mi va di uscire con i tuoi amici...non mi sono simpatici"quindi si resta a casa o si esce in coppia. Questi atteggiamenti minano la capacità della vittima di generare affetto percui diventa un pò assente, un pò nervoso, e comincia a sviluppare un fastidio nei confronti del bastardo. Non ha più sempre piacere di vederlo/la e stare con lui/lei ma ormai non può farne a meno. A questo punto il bastardo colpisce: si dichiara insoddisfatto del rapporto (solitamente sostiene di aver bisogno di qualcosa in più o di diverso) e senza mezzi termini pianta tutto, addio e sparisce nell'ombra.
Continua... ... ...
Ah quasi dimenticavo che il nostro Sandro, ora in volo sull'Oceano Atlantico, da a tutti post appuntamento a lunedì prossimo, direttamente da Miami ! ! !