giovedì 10 maggio 2007

Una serie mai trasmessa Pt. 27


Le difficoltà del montaggio derivavano principalmente dalle nostre voglie di nuovo. L’approccio alla regia partiva da una base documentaristica e anche il montaggio doveva rafforzare tali caratteristiche. Per fare questo c’era la necessità (a volte) di “estremizzarlo” per sottolineare emozioni o per supportare i momenti comici.

Di questa fase della post-produzione se ne occupavano i cugini Giulio e Michele. L’impronta che stavano dando all’episodio era assolutamente giusta. Ma mancava qualcosa!

I due ormai, dopo giorni e giorni di lavoro erano entrati in un vortice e cominciavano a non capire più nulla di quello che era buono e quello che invece non lo era.

Mi chiesero di intervenire. Dovevo guardarmi tutto l’episodio e segnare i punti nei quali secondo me c’era qualcosa che non funzionava a dovere. Con il mio bel bloc-notes mi misi davanti al monitor e individuai dei momenti deboli. Con Giulio li sistemammo. Dopo averlo fatto decidemmo di non guardare più l’episodio per un paio di giorni. Per “disintossicarci”.

Quando ci ritrovammo c’era ancora qualcosa che non andava. Non era evidente ma c’era una sensazione di stonato in certi passaggi. Inoltre si riproponeva il problema principale, la domanda che ci continuavamo a ripetere. Noi conoscevamo lo svolgersi della storia, ma per chi lo vedeva per la prima volta era tutto chiaro? Si riusciva a capire?

Decidemmo di fare quello che ci avevano consigliato già nel periodo di riprese. Dare il compito del montaggio a qualcuno di esterno.

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