venerdì 4 maggio 2007

Una serie mai trasmessa Pt. 25

Nel mentre si attendeva l'arrivo della pellicole dal laboratorio di sviluppo, l'attività per lo staff autoriale fremeva come se non fosse successo niente, come se fosse tutto ancora da girare.

Era cambiato solo l'oggetto delle nostre attenzioni: stavamo buttando giù idee su idee per poi giungere alla scrittura di altri 5/6 episodi.

Delle idee iniziali venne fatta una grandissima scrematura e vennero approvate le migliori (o almeno quelle che ci sembravano tali); poi, da più o meno bravi bambini, ci dividemmo i compiti. Avevamo un episodio a testa da scrivere. Io in realtà ne avevo due, ma stavo vivendo un periodo di bulimia autoriale e non me ne sarebbero bastate sei.

Come sempre si lavorava a ritmi più consoni alla Paramount Pictures che ad un gruppo di amici che nel bel mezzo della loro vita avevano deciso che fare una serie televisiva sarebbe stata cosa buona e giusta. Inoltre e soprattutto in contemporanea si stava scrivendo anche la brochure di presentazione che doveva essere sintetica ma dettagliata ma vivace ma esauriente ma simpatica ma professionale ma...

E poi mancava ancora il titolo anche se cominciavano a piovere le proposte di chiunque di noi. In fondo tutti, più o meno velatamente e più o meno sotto una patina di falsa modestia, volevamo battezzare la nostra serie preferita.

Esterno giorno - casa di Michele
Il corriere suona il campanello. Si apre la porta di casa e il Michele, emozionato come un bambino che incontra personalmente Babbo Natale, ritira il pacco. Con finta noncuranza chiude la porta dietro a sé.

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