lunedì 22 ottobre 2007

Amarlo non significa cambiarlo

Tempo fa un mio caro amico si era allegramente impegnato una bella ragazza. Lei, di estrazione sociale elevata, ottimi studi alle spalle ed un promettente futuro davanti a sé. Donna in gamba, molto carina (cosa che non ha mai ucciso nessuno) e molto sicura di sé. Tra i suoi numerosi e variegati impegni aveva trovato dello spazio per lui. Lui, facente parte della mia stessa categoria, quelli che non si ammazzano di lavoro, di tempo per lei ne aveva a sufficienza. Inoltre, pur non essendo dello stesso status sociale (e pochi possono dire di esserlo), di buona famiglia benestante.

Insomma, c'erano tutti i presupposti perché la storia potesse funzionare, magari con un finale in tinte di rosa stile Collezione Harmony. Però, c'era un però.

Come molte gentili donzelle che soavemente galleggiano nei nostri pensieri, anche lei aveva un infido obiettivo finale: voleva cambiarlo. Magari inconsciamente, ma voleva farlo. Va da sé la successiva esclamazione: perché?

Innanzitutto, questa è una prerogativa insita nel DNA femminile: non ho mai conosciuto un uomo, per quanto deciso-geloso-dittatoriale, che avesse questa insana voglia di restauro caratteriale della propria compagna. Forse perché l'uomo è contento di ciò che ha trovato? E non deve risistemarlo come vorrebbe veramente egli fosse? E allora in questo caso non sarebbe più facile trovarne direttamente uno, uscito dalla fabbrica degli uomini, con le caratteristiche preferite già di serie?

C'è forse in tutte le donne un istinto da crocerossina che spinge alla mutazione dell'oggetto del desiderio, per salvarlo dal baratro del disordine, delle birre, degli amici e dello sport? Per riportarlo sulla retta via, virtuale ovviamente, per poi magari lamentarsi che non è esattamente più quello del quale si erano innamorate?

E' l'eterna insoddisfazione femminile oppure, in tutte le donne, c'è un istinto materno che scalpita e sbuffa, pronto ad educare meglio, anche della madre naturale, chi gli sta vicino?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Provare a plasmare il compagno/a a proprio piacere equivale ad accendere il fuoco sotto una pentola a pressione ed uscire a fare shopping: bisogna solo sperare che la valvola di sicurezza funzioni altrimenti....

Aforisma del giorno: «Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene.»

Charles Bukowski

Anonimo ha detto...

L'uomo, che si trova la donna "mamma" in fondo in fondo, cerca la "mamma".
Colei che lo accetterà e amerà sempre e comunque per quello che è, buono o cattivo, bello o brutto, profumato o puzzolente, nobile o volgare. Ricerca l'amore incondizionato tipico della mamma.
Della "vera" mamma, quella a cui vai bene così come sei, non quella erroneamente qui descritta.
Tutti noi ricerchiamo questo tipo di Amore.
Uomini e donne. Dimentichi del fatto che in primo luogo dovremmo ritrovarlo in noi. E poi, magari, condividere.
Il resto sono distorsioni. Giochi ripetititvi dell'ego.

Anonimo ha detto...

quanto poi all'insana voglia di restauro caratteriale, sappi che non è prerogativa femminile. Esistono uomini che s"'innamorano" di diamanti a cui "però manca l'incastonatura" a quadri a cui "però manca la cornice adatta" a simpatiche donnine che "devono diventare mia schiava" per poter essere elevate a "mia regina".
Addirittura vengono messe in discussione e denigrate le radici culturali, la cucina (non pari a quella della mamma) i metodi educativi dei figli (non in linea con quelli di mamma) e così via.
Può bastare?

Anonimo ha detto...

questa cosa che la donna porta con sè l'innata vocazione a cambiare il proprio compagno è solo l'alibi preferito di tutti gli scapoli incalliti...che credendosi scapoli d'oro, rimangono superbamente trincerati dietro al proprio ego, non considerando l'ipotesi di star diventando invece delle caricature di se stessi.
tuttavi, se è vero che nessuno è perfetto, non l'ho è nemmeno la persona amata. tutto sta e vedere se il problema è "il mare piuttosto che la montagna" oppure questioni di ben altro peso...non cambierà in ogni caso, ma imparare a sciare è possibile e può tornarci utile, addomesticare qualcuno è impossibile nonchè stupido!

Sandro M. Piazzi ha detto...

Chiunque, sia uomo che donna, cerca un'ideale di comapgno/a. Va da sé che chi cerca la mamma alla fine trova la mamma.
Parlando dell'istinto materno, mi riferivo alla parte educativa dello stesso, non alla parte "ogni scarrafone è bello a mamma soia". Anche perché chi cerca quest'ultima caratteristica, quella dell'amore incondizionato, secondo me, non cerca la mamma. Piuttosto una sottomessa.
Che poi la voglia di restauro caratteriale sia una prerogativa "esclusivamente" femminile non l'ho mai scritto. Sicuramente esiste anche da parte dei rappresentanti della categoria maschile dell'essere umano; io limito a raccontare quello che succede a me o a chi mi sta accanto (amici, amanti, famigliari), non ho la pretesa di scrivere un trattato di sociologia. Semplicemente perché non ne sono in grado.

Anonimo ha detto...

oh no è sbagliatissimo... tentare di cambiare la xsona ke si ha vicino è tremendamente sbagliato, proprio xkè se ci si innamora d lui/lei x un qualke motivo (ke solitamente è il fatto ke sia "stronzo"...cioè intendendo quell'anda da "bobazza", oppure magari il suo essere simpaticissimo e socievole...) allora nel momento in cui quella caratteristica/motivo verrebbe a mancare, potremmo dire ke nn esiste + la xsona d cui c siamo innamorate...no no... e poi credo ke ognuno dovrebbe imparare a cambiare se stesso principalmente, e poi gli altri...senza compromessi nn si arriva da nessuna parte.