mercoledì 19 settembre 2007

Ego Vs Desiderio

Il bello di questa nuova stagione del blog che state leggendo, è che spesso ci sono commenti ai miei post che superano per arguzia il post stesso. E che danno il "la" ad altri miei interventi.

Un paio di giorni fa, un anonimo lettore ha commentato così il post "L'assalto del castello": "Ma l'ostinarsi a voler oltrepassare il ponte serve solamente a soddisfare il nostro ego o è veramente ciò che desideriamo?". Argomento oltre modo interessante.

Il quesito ne ha un altro nascosto dietro a sé: come facciamo a capirlo?

Quando stiamo studiando il modo per entrare in questa benedetta fortezza, con tattiche talmente articolate da far arrossire dalla vergogna il Maestro Sun Tzu e il suo "L'Arte della Guerra", lo facciamo perché vogliamo veramente salvare la nostra principessa rapita da qualche cuore malvagio, lo facciamo perché nelle soap-opera gli amori non finiscono mai, oppure lo facciamo per aumentare il giro vita del nostro ego?

Fermiamo un attimo la cavalleria, fermiamo pure le bocce, e mettiamoci un attimo a riflettere, anche se a volte non è facile e certe situazioni non aiutano di certo. Perché prima di mettersi in azione è fondamentale essere sicuri che scatenare una guerra abbia un senso.

Se il pensiero di lei (o di lui, questione di sesso e di gusti) ci fa bloccare il respiro e ci fa perdere un colpo al cuore facendolo salire in gola, allora, forse, non è ego. Ricominciare una storia con chi ne ha già avuta una con te, non è facile. Perché quello che è successo nel frattempo non era solo l'intervallo, non siamo andati a comprare i popcorn. Si tratta di ripartire da zero, però conoscendosi già. Ricominciare si può, ma bisogna risalire il fiume fino alla sorgente, insieme, sperando che la fatica non ci uccida.

Se siamo pronti per questa maratona, probabilmente non è ego ma vero desiderio. Dio non voglia che il nostro arrembaggio sia solo un riflesso incondizionato, l'ambizione di essere campioni del mondo, la frenesia infantile di riprenderci il giocattolo, la gelosia di non apparire nella fotografia.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

mi viene da chiederti dove sta il nesso tra l'assalto al castello e la minestra riscaldata? scatenare una guerra per riconquistare chi ci ha già trafitto e ha infierito sul prigioniero anche quando, palesemente sanguinante, continuava a volere il suo carceriere, non mi sembra una mossa da astuti manipolatori, ma piuttosto la brama, naturale quanto deleteria, di riapparire nella fotografia...forse, invece che risalire il fiume, dovremmo intraprendere la strada verso il mare...ben più lunga e faticosa.

Sandro M. Piazzi ha detto...

Perché, a volte, la minestra riscaldata è più buona di quella appena fatta, dipende dalla minestra stessa. E poi, vuoi mettere l'epicità del principe azzurro che va a riconquistare la sua principessa perduta? Nella speranza che lei nel frattempo non abbia sviluppato la Sindrome di Stoccolma.

Anonimo ha detto...

...mi arrendo di fronte all'epicità del principe conquistatore ,ma se posso, il fine ultimo in questo caso mi sembra più la gloriosa soddisfazione dell'ego, che non l'adorata prinicpessa...cmq io non ci prendo quasi mai.
PS: parti corazzato almeno!

Sandro M. Piazzi ha detto...

Questa cosa della scintillante soddisfazione dell'ego la temo anch'io...

Anonimo ha detto...

...un amico comune una volta mi disse che le persone si dividono in due categorie: quelle di cuore e quelle di testa...non ho ancora capito quali risultino vincitrici, ma mi sa tanto che le prime si godano di più la vita nonostante le badoste..quindi...io ho seguito il suo consiglio, tu fai sempre quello che ti senti, mal che vada sai con chi te la dovrai "prendere"!

Anonimo ha detto...

riconquistare la pricipessa è come rileggere un giallo appena terminato ............protagonisti e finale saranno sempre gli stessi.

Anonimo ha detto...

...è la mia esperienza che parla (confermata da quelle altrui e dai consueti luoghi comuni)... ma la minestra riscaldata ha un sapore che solo alla prima cucchiaiata può risultare soddisfacente...quando sei a metà del piatto ti rendi conto che il gusto è diverso da quello che avevi desiderato..ed è dovuto al fatto che la principessa perduta e poi riconquistata nel frattempo ha aggiunto ingredienti indigesti..e a quel punto o il principe azzurro ingurgita numerose pasticche di Maalox oppure deve decidere di lasciare ad altri la pietanza...

Anonimo ha detto...

Beh... ma si combattono lotte solo x RIconquistare qualcuno???
No... secondo me si combatte anke x conquistare qualcuno ke... arriva quando nn te l'aspetti, non lo vedi mai e quando lo vedi vai in acido xkè ti travolge con il suo modo d fare etc etc... si combatte cmq...

Anonimo ha detto...

ma che combattere e combattere...
o due si piacciono, o non si piacciono, e poco possono valere gli sforzi di uno, se l'altro non lo caga... l'unica è arrendersi, mettersi il cuore in pace, e partire alla ricerca di qualcuno che ti corrisponda...
coi tuoi tentativi di (ri)conquista, rischi solo di rompergli/le le palle..

Anonimo ha detto...

grande anonimo ..........hai tutta la mia solidarietà !!

Anonimo ha detto...

ma, scusate se interropo questo fitto dialogo fra cavalieri, don chisciotte e dulcinee.... ma perchè non pensare che ciò che ci capita o ci è capitato è degno di nota che ci vada o non ci vada bene?
nel senso che penso che col voler essere sempre attivi e protagonisti di tutto ciò che può essere o deve essere ci si perde un lato della vita non da poco... ovvero la pacifica distensione dell'atto di accoglierla per quello che ci offre, rendendosi conto che spesso è proprio il meglio che ci poteva capitare...

quindi: riconquistare o non riconquistare? questo non è il problema! Trovare il senso di ciò che si ha o di ciò che è meglio non avere e godersi questo provvidenziale stato di vita è probabilmente la battaglia più difficile da superare... Doh!

Il Pastafariano ha detto...

Rispondo solo a Fra: il tuo è uno dei pensieri più tremendamente lucidi e crudeli che mi sia capitato di condividere.
Da dimenticare spesso.
Troppo troppo vero