lunedì 26 marzo 2007

Posta celere Vs. Burocrazia


Venerdì mi arriva a casa un pacco celere. Non ci sono e mi lasciano l'avviso con sopra scritto che ripasseranno lunedì in giornata. Sapendo che lunedì non sarò a casa, sabato mattina chiamo il numero verde stampato sull'avviso per comunicare alle poste la mia prevista assenza e dirottare il pacco presso l'indirizzo dello mio studio. Sembra normale no? E invece così non è se sei le poste italiane, l'operatore mi comunica che potrò cambiare l'indirizzo di destinazione solo DOPO la seconda mancata consegna. Ma se io so già che non ci sarò, perché dover passare una seconda volta? Grottesco. E farmi aspettare ancora qualche giorno prima di consegnarmi il pacco? Folle. L'intelligenza di chi ha architettato questo meccanismo? Non si hanno notizie in merito.

Propongo all'operatore un mio ritiro autonomo del pacco, la posta celere la gestisce il corriere SDA e la loro sede è vicina a casa mia. L'omino lobotomizzato dall'altra parte del telefono mi informa che non posso farlo in quanto non ho prenotato il pacco, devo aspettare che loro ripassino a vuoto. Ma è come aspettarmi ad un appuntamento quando io ti ho detto precisamente che non ci sarò. Se mi aspetti sei uno scemo. Oppure sei innamorato e speri...

Me ne sbatto, prendo la mia macchinina e passo presso la sede SDA, dove "ovviamente" posso ritirare tranquillamente il pacco. Quando un servizio celere si scontra con la burocrazia vince quest'ultima. A meno che non abitiate vicino alla SDA.

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