venerdì 23 marzo 2007

Una serie mai trasmessa Pt. 8


L'idea base doveva essere più dirompente. Una delle elucubrazioni di Michele ci aveva fatto concludere che la storia della famiglia allargata, per quanto vera e vissuta da alcuni di noi, non fosse un qualcosa di particolarmente attraente, un qualcosa che un gruppo alla prima esperienza televisiva dovesse/potesse presentare. Volevamo un prodotto che non si fosse mai visto prima in Italia, una sitcom fatta come negli USA ma con personaggi e location italiane. E tutto questo è bellissimo se è supportato da un'idea forte, che spacca. La nostra proposta di quel momento aveva il sapore del già visto e già sentito.

Era giunto il momento di comunicare a tutto lo staff che si ripartiva da zero. O quasi. Nonostante fosse stato già fatto tanto lavoro, nessuno alla notizia si disperò. A dispetto dei nostri pronostici nemmeno il Giangi.

Ripartimmo con la convinzione che quello che ne sarebbe scaturito sarebbe stato più bello e soprattutto più nuovo.

Purtroppo ci rendemmo conto che produrre una sitcom all'americana in Italia, senza cadere nel casereccio con un risultato rionale, era più difficile del previsto. Non era tanto una questione finanziaria (anche se quella ha ovviamente il suo peso specifico) quanto la mancanza di tecnica e di mentalità. Non volevamo fare un'altra sitcom "italiana", una di quelle con risate palesemente posticce e soprattutto continue, fuori luogo e ritmo. Noi non l'avevamo presa sotto gamba, però sicuramente eravamo stati più sognatori del dovuto.

Dunque dopo aver digerito lo shock del cambiamento di storia dovevamo assimilare acnhe quello del cambiamento di format.

Dunque dovevamo parlare di noi o di chi ci stava vicino. E dovevamo farlo in uno stile nuovo, se volete "sperimentale". Uno sperimentale vendibile, piacevole, divertente.

"Curb Your Enthusiasm"!

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