martedì 3 aprile 2007

Una parentesi di viaggio

Sono sempre un grande amante degli Stati Uniti: in fondo da lì arrivano le mie serie TV preferite, i comics che leggo e la musica che ascolto. Fino al 2005 ero stato solo sulla costa est, ben otto volte a New York e poi a Boston, a Washington D.C. e nel Vermont. Per la Costa ovest non c'era mai stata occasione. Fino a quell'estate.

Per me c'era un'America nuova da scoprire e quando è arrivato il momento non ho avuto esitazioni. Prendemmo una macchina a noleggio e da Los Angeles partimmo per un giro lungo 15 giorni.

Da Los Angeles a Phoenix non c'è nulla, le frequenze radio sono deserte come tutto quello che ti circonda. Però può succederti di entrare in uno di quei locali da film, quelli sperduti nel deserto con come unico avventore un poliziotto "leggermente" sovrappeso, la temperatura da era glaciale dell'aria condizionata, la torta di mele o di fragole (ghiacciate anche quelle) e le cartoline che ritraggono un qualcosa che non c'è più da tempo.

Poi arrivi a Phoenix, se il mese è giugno probabilmente ci saranno 40° C alle 9:00 pm, e ti rendo conto che è una città immensa con poco o nulla da visitare. Per noi era una città di passaggio, di pernottamento. Non avevamo grandi aspettative, fortunatamente.

Da Phoeniz a Flagstaff sono solo un paio d'ore di macchina verso nord, ma in quelle due ore cambia tutto. Dal deserto arrivi in mezzo alla foresta, la temperatura si abbassa di circa 15° C, la cittadina è piccola ma vivace forse in quanto città universitaria. Flagstaff si trova sulla leggendaria Route 66 ed ha il fascino della piccola cittadina americana che per sua fortuna o suo malgrado si trova nei pressi di una delle più grandi attrazioni del mondo: il Grand Canyon. Va da sé che per trovare una camera in un hotel è bene prenotare per tempo.

Il Grand Canyon ti lascia senza parole, senza fiato. Soprattutto se la tua fidanzata ha deciso che quello è il posto migliore per farsi una bella litigata. E poi, se c'è troppo vento per un giro in aereo o in elicottero, capisci che quella non è la tua giornata fortunata.

Dal Grand Canyon a Las Vegas il passo non è tanto breve. Ma quando arrivi in quella follia che può essere definita la DisneyLand per adulti, ti rendi conto che le ore passate ad essere l'unica automobile su un'unica strada ne sono valse la pena. E poi c'è l'unico M&M's Store al mondo! By the way, dormivamo al Luxor, l'hotel con la più grande hall delmondo. Se non hai la mappa potresti non tornare mai più in camera.

Da Las Vegas, in poche ore arrivi al suo opposto: la Death Valley, un susseguirsi di scenari naturali diversi uno dall'altro ma tutti mozzafiato. Un'atmosfera incredibile che ti entra sotto pelle. E due turisti romani che ti dicono: "Aò, ma qua nun c'è gnente da vede'...". Forse il nome Valle della Morte avrebbe potuto accendere qualcosa nella loro testolina...

La meta successiva fu il Sequoia Park. Puoi dormire a Visalia che vive nella stessa situazione di Flagstaff ma è indubbiamente meno bella. Però la birra alle mele è squisita.

Il Generale Sherman (una sequoia, l'essere vivente più grande al mondo) è spettacolare nel suo svettare imperiale. E tutti si sentono improvvisamente affetti da nanismo.

Dopo il parco la macchina ci riportò sulla costa californiana che decidemmo di risalire da Morro Bay fino a San Francisco. Morro Bay sembra Cabot Cove della Signora in Giallo trapiantato sulla Costa Ovest. Lì puoi bere dei Long Island Ice Tea infiniti e ovviamente pagarne le conseguenze il giorno dopo, quando la macchina ti guiderà a Carmel-By-The-Sea/ Monterey.

Monterey con il suo bellissimo acquario, i suoi leoni marini, le sue foche e il suo pontile , è una bellissima cittadina di villeggiatura per i californiani. La 17-mile drive è una strada panoramica a pagamento che vale la pena essere percorsa: passi attraverso uno dei campi da golf più famosi del mondo, vedi case che fino a quel momento pensavi fossero esclusive delle riviste, costeggi l'oceano e ne respiri il profumo.

Continuando a percorrere la US 1, strada costiera di una bellezza sublime, raggiungi San Francisco. E se sei mio concittadino non puoi esimerti da visitare il "Caffè Trieste", locale aperto più di mezzo secolo fa da Giovanni Giotta, un emigrato triestino. Fa strano vedere vecchie foto della tua città appese sulle pareti di un locale a San Francisco, California.

"The coldest winter I ever spent was a summer in San Francisco." (attribuita, con dubbio, a Mark Twain). Però è magica...

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